Neuro Marketing : come cambia la pubblicità e la comunicazione
La realtà quotidiana è contraddistinta da una miriade di stimoli :
“Le informazioni digitali presenti nella Rete nel 2011 erano pari a 1.8 zettabyte di dati, si tratta di un volume di dati equivalente a oltre 200 miliardi di film HD (della durata di 2 ore ciascuno) che richiederebbero a una persona 47 milioni di anni per guardarli tutti ininterrottamente. L’informazione è quindi una risorsa potenzialmente infinita”.
Queste sensazioni ogni giorno, inconsciamente, determinano le nostre scelte d’acquisto. Non a caso molto di ciò che viene quotidianamente proposto al consumatore passa inosservato.
Per questo motivo da anni sempre più aziende stanno investendo tempo e denaro nei principi legati ai concetti di Neuro Marketing. Ma che cos’è questa nuova scienza ?
Il Neuromarketing è un innovativo metodo di ricerca che tenta di analizzare i comportamenti del consumatore. Adottando gli assunti tipici delle neuroscienze questa disciplina cerca di prevedere l’impatto che l’attività di marketing ha sulle diverse aree cerebrali dell’uomo.
“Le decisioni avvengono in pochi secondi e si manifestano nella mente del consumatore come dei “lampi” durante i quali il cervello combina le informazioni raccolte dall’ambiente con quelle che già risiedono nella memoria di lungo periodo.”
Recenti studi hanno confermato che oltre all’emisfero destro e a quello sinistro il cervello si divide in tre parti distinte che comunicano tra loro, pur avendo ognuna una funzione specifica :
- Il Cervello Razionale (pensa), la corteccia cerebrale che elabora i dati razionali e condivide le sue deduzioni con gli altri due
- Il Cervello Intermedio (ascolta), elabora le emozioni e i sentimenti profondi e condivide i suoi risultati con gli altri due cervelli
- Il Cervello Primitivo (decide), prende in considerazione le informazioni che arrivano dagli altri due e prende le decisioni!
Neuro Marketing : esempi di business vincenti
Nei negozi della città canadese di Hamilton (Ontario) arriva un cliente. Indossa uno strano casco ricoperto da elettrodi e con fare disinvolto si mette a girare tra gli scaffali, sollevando ora una scarpa ora una giacca. Cosa sta succedendo?
È la McMaster University che, con elettroencefalogrammi portatili, cerca di capire come un determinato marchio cattura l’attenzione, quali aree cerebrali attiva e quali emozioni suscita. Tutte informazioni preziose per le aziende, che grazie alle tecniche di visualizzazione del cervello riescono ad entrare nella testa dei potenziali consumatori in modo più veloce, economico e preciso.
È nato prima l’uovo o la gallina
Avete mai fatto caso che il guscio delle uova negli anni è diventato marroncino, da che era bianco? Nessuna mutazione genetica sulle galline, ma bensì una trovata degli esperti di marketing : Il marroncino pare richiami scenari bucolici, verdi campagne e paesaggi immersi nella natura, e quindi vende di più. Ma come ci sono riusciti? Semplice, per ottenere uova così, lo sanno bene gli allevatori, basta dare vitamine alle galline.
Che profumino !
Nel 2007 lo psicologo Eric Spangenberg ha scoperto che diffondere profumo di vaniglia in un negozio di abbigliamento femminile faceva raddoppiare le vendite. In un noto Fast Food americano venne diffuso, tramite una bomboletta spray, aroma di cheeseburger al bacon. Spruzzato abbondantemente nei condotti dell’aerazione dei fast food in una sola giornata fece raddoppiare la vendita di hamburger. Mentre i clienti inebriati da quello che pensavano fosse odore di barbecue e invece, senza saperlo, cadevano succubi dell’ultima frontiera del marketing.
Le vecchie regole del Marketing e della Comunicazione stanno cambiano, le aziende più innovative già applicano i nuovi principi legati ai concetti di Neuro Marketing (Adidas, Nike, Ikea, Coca Cola, Google, Apple, etc.)e, di fatto, stanno ottenendo ottimi risultati.
Introduzione tratta dall’articolo pubblicato su Harvard Business Review di Francesco Gallucci ( responsabile Neuro Marketing Aism)