Il marketing ai tempi di Facebook: come pianificare le funzioni di un’applicazione per Facebook

facebookLo sviluppo delle applicazioni per Facebook in ambito marketing parte da un cliente interessato a queste nuove forme di comunicazione, per poi proseguire con il coinvolgimento di esperti in marketing e comunicazione incaricati di organizzare i contenuti che saranno infine realizzati dai programmatori del nuovo software sociale.

La definizione iniziale degli obiettivi dell’applicazione è un punto molto critico poiché si gettano le fondamenta per lo sviluppo del progetto, e un errore in questa fase porta come conseguenza la realizzazione di un oggetto non in grado di soddisfare le aspettative iniziali. Le cause di questi fraintendimenti sono varie, spesso derivano dalla scarsa conoscenza del meccanismo di funzionamento delle applicazioni.

Occorre pertanto una fase iniziale di briefing in cui scrivere un documento utile per raccogliere gli obiettivi e le specifiche tecniche dello sviluppo. Questo genere di documento deve avere le seguenti caratteristiche:

essere scritto con un criterio ordinato, uno stile preciso e chiaro sotto forma di liste
essere comprensibile da tutte le parti
essere leggibile senza richiedere continuamente spiegazioni all’autore.
In base all’esperienza personale e alla struttura dei documenti di analisi dei requisiti in ambito ingegneria del software si può elaborare una struttura del documento utile per chiarire le idee durante la fase iniziale di definizione delle funzioni da creare nell’applicazione per Facebook. Il documento dovrebbe contenere almeno le seguenti voci:

Nome dell’applicazione
Bozzetto del logo
Indirizzo URL
Descrizione del profilo tipico degli utenti
Descrizione del messaggio che deve arrivare e dell’azione da far compiere all’utente
Come spingere gli utenti a ritornare sull’applicazione
Descrizione del comportamento dell’utente nell’applicazione
Descrizione con bozzetti di tutte le interfacce grafiche da generare
Database da creare e definizione delle operazioni sui dati
Come sfruttare i punti di integrazione con il profilo degli utenti
Modalità di diffusione virale per invitare e sfidare altri utenti
Attività di SEO, article marketing, registrazione in portali
Modello di business per la monetizzazione
Banner pubblicitari da inserire in ogni interfaccia e relativa posizione
Acquistare pubblicità in Facebook per far conoscere l’applicazione
Costruzione di fan page associata per far conoscere l’applicazione
Statistiche per analisi del traffico utenti
Note varie ed eventuali
Il file in formato RTF disponibile all’indirizzo http://www.robertomarmo.net/libro_facebook.html contiene le voci già pronte per essere compilate e adattate alle proprie necessità. Passiamo a descrivere cosa indicare per ogni voce.

I punti (1-3) permettono di definire l’idendità dell’applicazione attraverso il nome, il logo, l’indirizzo URL. Il nome e il logo devono far capire bene cosa si offre, in particolare devono essere facilmente memorizzabili per facilitare la trasmissione agli amici.

I punti (4-5) permettono di definire le caratteristiche dell’utente interessato all’uso dell’applicazione e del messaggio che gli deve giungere attraverso l’uso, come la promozione di un prodotto oppure l’azione che dovrebbe compiere come l’acquisto di un prodotto.

Far tornare l’utente per fargli usare l’applicazione nel tempo può essere difficile, spesso le applicazioni hanno grosso successo nella fase iniziale per poi essere dimenticare troppo in fretta. Curare il punto (6) già dall’inizio permette di creare una struttura più robusta in grado di tenere in vita più a lungo l’applicazione.

Si passa poi a disegnare l’interfaccia utente e il suo comportamento in ogni schermata possibile attraverso i punti (7-8).

La quantità di dati da elaborare può diventare molto grande e l’uso di un database ne permette una gestione migliore, meglio pensare subito al punto (9) quali informazioni vengono elaborate e come organizzarle in un database definendone tabelle e campi.

L’uso opportuno dei punti di integrazione con il profilo personale dell’utente garantisce una diffusione virale rapida tra gli utenti, per cui nel punto (10) occorre definire quale email mandare, cosa scrivere nella bacheca ecc.

Con lo stesso approccio si passa a definire nel punto (11) come invitare altri amici dell’utente ad usare l’applicazione, attraverso un testo di invito da spedire agli amici potenzialmente più interessati, oppure la creazione di un meccanismo di sfida.

Nel punto (12) vengono stabilite altre attività per far sapere dell’esistenza dell’applicazione ai motori di ricerca, attraverso strategie di SEO, scrittura di articoli e comunicati stampa, registrazione in altri siti ecc.

Le applicazioni possono generare un movimento economico non indifferente attraverso la definizione delle attività di monetizzazione definite nei punti (13-14), ovvero posizionamento banner, offerta premi e buoni omaggio, rivendita del software sviluppato, traffico generato verso altri siti ecc.

Comprare pubblicità da Facebook secondo budget e modalità stabilite nel punto (15) permette la diffusione di piccoli annunci nella colonna a destra del profilo personale con cui invitare altri utenti all’uso dell’applicazione.

Una pagina fan specifica permette di mantenere i rapporti con gli utenti, oltre a poter contare il numero di iscritti e monitorarne l’evoluzione nel tempo. Nella pagina fan vanno indicate anche informazioni essenziali per trasmettere fiducia e non essere scambiati per applicazione-truffa. Il contenuto della pagina fan va pianificato nel punto (16).

Un aspetto sicuramente da migliorare in Facebook è l’analisi statistica sul comportamento degli utenti durante l’uso dell’applicazione, utile per capire il successo o i punti deboli oltre a poter calcolare il ritorno dell’investimento. Nel punto (17) si può stabilire quali parametri numerici registrare e mostrare con grafici per creare dei cruscotti informativi sull’andamento temporale del numero degli utenti.

Allegati, pianificazione dei tempi di sviluppo, formato del prototipo per fare esperimenti ecc. possono essere discussi nel punto (18).