Anche il marketing cambierà con la critpovaluta di Facebook?

In seguito al lancio dell’associazione no-profit #Libra, propedeutico alla creazione dell’omonima criptovaluta, è necessario interrogarsi sulle infinite implicazione che la mossa di Zuckerberg avrà nei prossimi mesi.

Secondo il Presidente AISM, Massimo Giordani, che ricopre anche il ruolo di Vice Presidente dell’associazione The Blockchain Council (di cui AISM è cofondatrice): –L’annuncio ufficiale di “libra” attiva da subito una serie di riflessioni che non mancheranno di avere conseguenze importanti a vari livelli: economico, ovviamente, ma anche politico e, più in generale, sociale. In questo caso, non stiamo parlando di una criptovaluta scambiata da pochi milioni di utenti sparsi per il mondo, come avviene per quelle sinora disponibili. Assisteremo a un salto di scala: tutti gli utenti Facebook si ritroveranno ad avere accesso all’interno del loro account a un “wallet” libra. Probabilmente, avranno anche modo di ricevere gratuitamente qualche unità della criptovaluta per sperimentarne subito la semplicità di utilizzo. Potremmo assistere alla più vasta propagazione di una valuta (anche se “cripto” è pur sempre una valuta) mai accaduta nella storia dell’economia.-.

Da questa riflessione, appare evidente che le dinamiche legate al marketing e, quindi, alla pubblicità sulle piattaforme del network Facebook, potranno essere tra le prime coinvolte nella diffusione di libra. Su questo punto, Giordani sostiene che: –Sono già presenti alcuni progetti blockchain che hanno come obiettivo l’ambito pubblicitario. Basta citare il Basic Attention Token (BAT) per avere idea di ciò che sta già accadendo in questo fondamentale settore dell’economia. Con libra assisteremo, salvo imprevisti, a un’accelerazione formidabile nel passaggio dal modello tradizionale della pubblicità on-line, dove il navigatore-fruitore non partecipa allo scambio economico tra l’inserzionista e la piattaforma di distribuzione, a forme diverse dove, per esempio, colui che interagisce con la pubblicità viene remunerato per la sua attenzione (come accade con il BAT). Per chi si occupa di marketing si aprono realmente spazi che, al momento, sono difficili da immaginare.-.

Occorre però essere prudenti, Giordani focalizza parte della riflessione su libra guardando agli aspetti politici e legislativi: –Se Zuckerberg ha lanciato ufficialmente la Libra Association con 27 partner di assoluto rilievo ha certamente sviscerato tutti i possibili problemi con i migliori esperti legali, economici e finanziari… però non può aver previsto le reazioni politiche dei diversi paesi che potrebbero porre seri ostacoli all’utilizzo di libra da parte dei loro cittadini. Come non può prevedere le mosse degli altri giganti hi-tech: Google, in primis, ma anche Amazon, Apple e Microsoft. Certo è che libra rischia di sparigliare le carte dell’economia internazionale con effetti che sarà molto interessante studiare attentamente.-.

Per maggiori informazioni: www.libra.org