La voce degli studenti. L’Etica Digitale e la Didattica Scolastica

A cura della Redazione AISM 

Una solida base etica, all’interno della didattica, contribuisce a costruire una società più inclusiva e rispettosa, capace di sfruttare le potenzialità del digitale senza cadere nelle sue zone d’ombra che tendono ad aumentare con lo sviluppo esponenziale delle tecnologie.

Nel mondo contemporaneo, il digitale permea ogni aspetto della vita quotidiana, dalla comunicazione al lavoro, fino alla sfera educativa. In questo contesto, l’insegnamento dell’etica digitale nelle scuole emerge come una necessità imprescindibile. Non si tratta solo di formare studenti competenti nell’uso della tecnologia, ma di educarli a un utilizzo consapevole, responsabile e rispettoso delle risorse digitali. Ma ancora di più: non stiamo parlando solo di etica legislativa ma anche di un’etica cognitiva – intrinseca cioè al messaggio stesso – che si affianca naturalmente alla prima. Cioè di una comunicazione come parte di una filiera certificata senza rumori di fondo, senza disturbi, senza pollution. Questo concetto ci introduce in una visione dell’etica digitale all’interno di un contesto più ampio in cui l’innovazione ha sempre più bisogno di un’iniezione di senso e di valore e, in cui, l’etica non è più un’utopia bensì un asset super strategico per un più armonioso sviluppo tecnologico e umano.

L’etica digitale affronta temi cruciali sia per lo sviluppo personale del singolo studente – come la privacy, la sicurezza online, il rispetto della proprietà intellettuale e la gestione delle informazioni – sia per lo sviluppo di una consapevolezza etica come comunicatore concorrendo alla creazione di una comunicazione che può essere definita sostenibile. In un’epoca in cui i social media e le piattaforme digitali sono parte integrante della vita dei giovani, educare all’etica digitale significa fornire strumenti per riconoscere e combattere fenomeni come il cyberbullismo, la disinformazione e l’uso improprio dei dati personali ma anche, nel caso di specialisti di comunicazione e creator, a creare contenuti sostenibili: Comunicazione Sostenibile, ecco un termine che dovremo abituarci ad ascoltare.

L’introduzione dell’etica digitale nella didattica è fondamentale anche per promuovere il pensiero critico. Insegnare agli studenti a distinguere tra fonti affidabili e non, comprendere le implicazioni delle proprie azioni online e riflettere sulle conseguenze del proprio comportamento digitale, è essenziale per formarli come cittadini responsabili.

Abbiamo fatto una breve intervista a Marta Rossi che, all’interno del Corso “Digital Media Specialist” presso la Fondazione Clerici di Milano, ha ricoperto il ruolo di ambassador al corso di Etica e Cultura Digitale che aveva come Docente Fabrizio Bellavista.

  1. Perchè contemplare l’Etica all’interno della didattica di un Corso di “Digital Media Specialist”?
  2. Su cosa si sono concentrate le lezioni e il tuo supporto come ambassador? Se è un caso di attualità ci spieghi i fatti e le dinamiche emerse durante le lezioni?
  3. Hai notato parlando sia in ambito lavorativo sia in ambito personale che il tema è sentito oppure è necessario, secondo te, ancora un lavoro di semina?

Ecco le risposte di Marta Rossi.

Perchè contemplare l’Etica all’interno della didattica di un Corso di “Digital Media Specialist”?

Penso sia molto importante considerare e studiare l’etica nel nostro ambito. Noi digital media specialist gestiamo strumenti che influenzano la comunicazione e l’opinione pubblica. Comprendere l’etica ci aiuta nel renderci più responsabili nell’utilizzo dei mezzi che abbiamo, e di quanto essi possano essere dannosi. Inoltre lo studio di questa materia può aiutarci nell’ampliare i nostri orizzonti per creare delle campagne accessibili e rispettose delle diversità culturali o religiose. 

Quindi penso che inserire l’etica nei corsi di Digital Media Specialist sia un modo per educare dei professionisti consapevoli di avere un ruolo nel plasmare il mondo del digitale.

Su cosa si sono concentrate le lezioni e il tuo supporto come ambassador? Ci spieghi i temi e le dinamiche emerse durante le lezioni?

Un argomento che abbiamo considerato nelle nostre lezioni è stato l’uso dell’intelligenza artificiale, come ChatGPT e DALL-E, nella creazione di contenuti digitali. Analizzando questa nuova tecnologia abbiamo notato come essa sta rivoluzionando il settore, rendendo da una parte più semplice la produzione di elaborati grafici ma dall’altra, a molti componenti del corso, ha sollevato domande sulla possibilità di plagio e sulla manipolazione delle informazioni.

Dunque, in aula abbiamo parlato molto delle opportunità che l’IA ci può dare, ma anche delle problematiche, come il rischio di deepfake e la difficoltà che si possono riscontrare nel distinguere i contenuti autentici da quelli che sono stati generati. Abbiamo riflettuto molto sull’importanza di un uso etico di questo strumento. E infine attraverso delle esercitazioni in aula, abbiamo potuto creare delle immagini partendo da un prompt scritto da noi e abbiamo potuto sperimentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella creazione di immagini. 

Inoltre, un altro tema di dibattito che abbiamo affrontato è stato il caso “Ferragni/Balocco”: in questo caso il mio ruolo di ambassador è stato al centro nella ricerca delle informazioni e nel fornire costantemente aggiornamenti sul caso. Abbiamo discusso molto su quanto sia importante una comunicazione dettagliata e scrupolosa e inoltre, internamente, tra di noi sono sorti vari dibattiti sugli influencer e sulle collaborazioni con le aziende. Il confronto è stato molto interessante perché ha messo in evidenza quanto sia sottile il confine tra una campagna riuscita e una che invece può danneggiare la reputazione del marchio e della persona. Questo caso ci ha sicuramente permesso di collegare la teoria alla pratica, approfondendo aspetti fondamentali per chi lavora nel mondo della comunicazione digitale.

Le lezioni si sono concentrate anche su come gestire le critiche online e trasformare una potenziale crisi in un’opportunità di dialogo con il pubblico.

Hai notato parlando sia in ambito lavorativo sia in ambito personale che il tema è sentito oppure è necessario, secondo te, ancora un lavoro di semina?

Parlando sia in ambito lavorativo che personale, ho notato che il tema dell’etica digitale coniugata, per esempio, con l’uso di strumenti come l’intelligenza artificiale è percepito come importante, ma sicuramente non ancora del tutto compreso: io stessa ho manifestato dei dubbi e dei timori durante i nostri dibattiti in classe.

Grazie alla case history affrontata in classe, ci siamo accorti di come certe persone senz’altro competenti nel proprio lavoro, vedi il caso “Ferragni/Balocco”, si rendono conto di quanto siano importanti questi argomenti, purtroppo solo quando si presentano delle problematiche o degli scandali.

Penso che sia ancora molto il lavoro di semina da fare, soprattutto sul livello di formazione e di sensibilizzazione sui rischi e sulle opportunità per poter educare non solo i futuri professionisti ma anche i consumatori e per creare una cultura digitale che sia davvero etica e consapevole.

Conclusioni

In conclusione, di questo breve articolo, facciamo una breve riflessione, sull’etica e la didattica. La scuola è il luogo ideale per avviare un percorso educativo sull’etica digitale. Integrare questi insegnamenti nei programmi scolastici, attraverso discipline come educazione civica o informatica, consente di affrontare il tema in modo interdisciplinare. I docenti, adeguatamente formati, possono guidare gli studenti nel comprendere concetti complessi e favorire discussioni aperte che stimolino la riflessione. Solo attraverso un’educazione consapevole possiamo formare una generazione capace di navigare nel mondo digitale con responsabilità, rispetto e spirito critico verso un uso più sostenibile della tecnologia ma soprattutto portarli a comprendere come L’Etica e la Cultura Digitale siano, ai giorni nostri, un asset imprescindibile per un armonioso sviluppo tecno-umano.

 

Marta Rossi
Studentessa diplomata presso Liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù
Frequentante corso Ifts di Digital Media Specialist

 

 

Fabrizio Bellavista
Partner Emotional Marketing Lab, esperto Intelligenza Emotiva,
Docente di Etica e Cultura Digitale nel Corso “Digital Media Specialist” della Fondazione Clerici di Milano,
Associato AISM