L’importanza della Country Promotion nelle economie mondiali emergenti

L’importanza della Country Promotion nelle economie mondiali emergenti.

di Aniello Franco, Associato AISM,COO Multimediamo Lecturer and Advisor of Marketing and Communication, pubblicato su MyMarketingNet l’11/9/2014

Sin dal 1872 l’economia degli Stati Uniti (patria del marketing) è stata la prima economia mondiale, tuttavia con ogni probabilità il 2014 segnerà il passaggio della corona alla Cina (attualmente in seconda posizione), ampiamente prima rispetto a quanto diversi economisti avessero pronosticato.
Il centro statistico ICP della Banca Mondiale, dopo costanti ricerche sui prezzi dei beni e dei servizi ha infatti concluso che il denaro si sta spostando verso le economie più povere aumentando le possibilità di crescita dei paesi emergenti.

La Cina è quindi pronta al sorpasso se si sottolinea anche che il Fondo Monetario Internazionale si aspetta di attestare la crescita della stessa, calcolando gli ultimi 3 anni, con una stima approssimata al 24% diversamente le stime di quella americana si attestano al 7,6%. I nuovi dati rivoluzionano il panorama economico mondiale aumentando l’importanza dei paesi con reddito medio-grande. Oltre alla Cina anche l’India diventerà presto la terza economia mondiale migliorando di sette posizioni il suo ranking in solo 10 anni. Pur detenendo i paesi più ricchi ancora il 50% del PIL mondiale, il consumo reale pro capite è proporzionato ad un aumento della crescita nei paesi emergenti, con un auspicabile minor divario tra ricchi e poveri che potrebbe portare il mondo verso una redistribuzione della ricchezza più equa.

Il Kazakistan è tra gli Stati che maggiormente stanno utilizzando le leve del marketing mix al fine di far conoscere le proprie “attrattive”, riservando particolare attenzione alla Promotion, l’economia in termini di risorse naturali è tra quelle con la maggiore ricchezza pro capite al mondo (14.000 USD di PIL Pro-Capite). Negli ultimi vent’anni si è registrato un tasso di crescita medio tra i più dinamici, circa l’8%, secondo soltanto alla Cina e al Qatar. Tesoro inestimabile del Kazakhstan sono le sue risorse minerarie. Il Kazakhstan è il sesto paese più grande del mondo in termini di risorse minerarie, tra esse le più importanti sono: petrolio, gas, uranio, zinco, tungsteno, bario, argento, piombo, cromo, rame, fluoriti, molibdeno e oro.

Grazie alle politiche elaborate, hanno attirato investimenti diretti esteri, l’economia kazaka è in costante crescita. Nel corso dell’ultimo decennio, il PIL ha dimostrato una crescita di 8 volte (da USD 17 miliardi di USD 146,5 miliardi). A rendere “attraente” il Kazakistan è la posizione strategica, l’ampiezza del territorio (il nono del Pianeta), ma soprattutto la grande ricchezza del sottosuolo. La politica di governo volta alla rivitalizzazione dell’economia è stata coerente e si è basata sulla privatizzazione, sulla liberalizzazione dei prezzi e sull’apertura agli investimenti stranieri. Il 29 maggio scorso il suo Presidente ha firmato il trattato che segna la nascita dell’Unione Economica Euroasiatica con Russia e Bielorussia. Il PIL nominale, l’inflazione e il PIL Pro-capite sono aumentati negli ultimi anni mentre la disoccupazione è scesa. In quest’ottica, anche se la strada è ancora lunga, l’economia del Kazakistan risulta in continua evoluzione. La capitale del Kazakistan è Astana, una città futuristica nel cuore dell’Asia. Il governo ha scelto il progetto del famoso architetto giapponese Kisho Kurokava per realizzare una capitale quasi dal nulla ma che come fine ultimo avesse quello di essere la massima forma di comunicazione pubblicitaria del kazakistan all’estero. Altro grande nome dell’architettura mondiale chiamato per rendere il “prodotto” Kazakistan ancor più seducente per il mercato estero degli investitori è stato il britannico Sir Norman Foster.

Mi ha colpito molto l’evoluzione di questo stato sia in valori economici che temporali in quanto ritengo che siano riusciti a fondere il marketing mix con il neuromarketing al fine di un riposizionamento della nazione verso l’alto nella scala mondiale. In ultima analisi ritengo che ogni singolo stato altro non è che il “prodotto” di se stesso. Tecnicamente sarebbe molto importante eseguire una continua analisi SWOT al fine di valutare il proprio posizionamento sul mercato globale, cercando di individuare e promuovere quelli che sono i propri punti di forza e migliorare i punti di debolezza, guardare con ottimismo alle opportunità che il mercato offre senza mai perdere di vista le minacce che sono sempre presenti.
Tenendo sempre presente che l’aspetto emozionale ed il rispetto degli individui è alla base di ogni cosa sia nella vita sociale che nelle più complesse strategie di marketing.